
Il termine ”Epifania” veniva già utilizzato dagli antichi greci per indicare l’azione o la manifestazione di una qualsiasi divinità e faceva riferimento ad una apparizione.
Ci sono due ipotesi relative alla storia dell’Epifania.
La prima narra di una manifestazione utilizzata per ricordare la visita dei tre Re Magi, portatori di oro, incenso e mirra, al piccolo Gesù bambino. Essa è strettamente legata alla leggenda che racconta che durante il percorso per giungere alla capanna di Giuseppe e Maria a Betlemme, i Re Magi chiesero ad un’anziana donna se poteva indicare loro la strada giusta, ma lei si rifiutò. Poco dopo la donna si sentì in colpa della sua scortesia e mise un po’ di dolci all’interno di un cesto andando alla ricerca dei tre uomini. Purtoppo non riuscì più a trovarli e da allora vaga per il mondo donando dolciumi ai bambini per farsi perdonare.
La seconda ipotesi vede l’Epifania intesa come Battesimo di Gesù e venne denominata Epifania di Salamina. Tale data doveva ricadere 12 giorni dopo la ricorrenza del Natale. Le persone festeggiavano la morte e la rinascita della natura e ritenevano Diana, dea della vegetazione, la figura che donava fertilità alle loro terre. Dal IV secolo d.C la Chiesa di Roma condannò tutte le credenze pagane e la dea Diana venne collegata alla stregoneria in quanto capace di volare e venne in seguito descritta proprio come una vecchia strega.
Il 6 gennaio è il giorno in cui si festeggia l’Epifania, nasce quindi come festa cristiana, ma oggi viene ricordata soprattutto come il giorno della Befana, giorno in cui arriva un’anziana donna mal vestita che, a cavallo di una scopa, porta dolci ai bambini buoni e carbone ai bambini monelli.