Le vecchie scuole di Comacchio

By Manuela Baroni, 4A ite

Per chi non lo sapesse, l’ex monastero di Sant’Agostino di Comacchio, chiamato anche “la fortezza” perché era stato costruito ad uso militare, una volta era una scuola elementare e media.

La mia nonna mi ha raccontato di quando ci andava lei…

Era una struttura a tre piani, al piano terra ci stavano le bidelle, qualche stanza di servizio, l’ufficio del preside e una piccola chiesa. Al primo piano c’erano le aule e all’ultimo un’aula e affianco un teatro che veniva usato come mensa. Alla mattina veniva servito latte e formaggio; il pranzo del venerdì era il baccalà e nessuno lo voleva mai!

C’erano due entrate, nella prima entravano i bambini delle elementari, mentre nella seconda entravano quelli medie. Sia sul davanti che sul dietro ci sono due bei grandi giardini, dove a merenda i bambini giocavano, ad esempio a nascondino e a campana; tra l’altro sul giardino posteriore ci abitava il custode.

I maschi e le femmine venivano divisi in classi diversi. 

I banchi erano bianchi e neri ed era presente il porta calamaio con l’inchiostro (se si rompeva era impossibile pulire il tutto, forse proprio per questo indossavano un grembiule nero). All’epoca i libri li forniva il Comune. A scuola si imparava l’italiano, la matematica, la storia e la geografia. Per i primi due anni si usava un quaderno a righe e uno a quadretti grossi, per poi passare agli altri tre anni in cui restava lo stesso quaderno a righe ma il quaderno a quadretti normali. L’astuccio era un piccolo pezzo di stoffa da arrotolare attorno alla penna e alla matita e la cartella era fatta di cartone e si portava a mano, se pioveva conveniva ripararla dall’acqua!

Quando i bambini stavano poco bene al posto di chiamare a casa, le bidelle li portavano personalmente a casa. In più a scuola non ci si andava esclusivamente di mattina, a settimane alterne o ci si andava di mattina oppure di pomeriggio.

L’ultimo giorno di scuola, prima delle vacanze di Natale, finite le lezioni tutti i bambini andavano in Comune, perché? Perché veniva dato loro un piccolo regalino.