Le leggenda del Bunny Man

By Christian Di Magro, 5B ITE

La prima leggenda del Bunny Man risale all’inizio del secolo scorso. Nel 1904, un manicomio situato nello Stato del Virginia negli Stati Uniti,  venne chiuso a furor di popolo: nessuno voleva vivere vicino al manicomio e l’istituto danneggiava la reputazione della zona e la sua economia. Il governo prese accordi per trasferire i pazienti in un altro manicomio. Durante il trasferimento, il bus si schiantò lungo la strada e alcuni detenuti riuscirono a fuggire nella foresta, mentre altri morirono nell’incidente

Le autorità agirono rapidamente e  riuscirono a rintracciare tutti i prigionieri fuggiti ad eccezione di due persone, Marcus Lawster e Douglas Griffen. Mentre erano in corso le ricerche dei due fuggiaschi, gli abitanti del luogo cominciarono a trovare carcasse di conigli sul terreno o appesi agli alberi. Questi conigli erano stati scuoiati e alcuni di loro sembravano essere stati parzialmente divorati da coloro che li avevano uccisi.

Dopo vari giorni di ricerche, la polizia riuscì a rintracciare Marcus Lawster, o meglio, quel che ne restava del suo corpo.. Il cadavere di Lawster fu trovato in condizioni simili alle carcasse dei conigli, appeso ad un albero all’ingresso di un tunnel sotto un ponte. La polizia riuscì ad individuare il killer che però fu investito da un treno mentre tentava la fuga. L’assassino era l’altro detenuto riuscito a scappare dopo l’incidente del bus, Douglas Griffen. Si venne a sapere che era stato rinchiuso in un manicomio perché aveva ucciso la moglie e i figli la Domenica di Pasqua. Il ponte  dove fu ritrovato il cadavere di Lawster fu soprannominato dalla gente locale come “The Bunny Man Bridge”, nome che viene utilizzato ancora oggi. Nonostante le estensive ricerche, Douglas Griffenn non verrà mai ritrovato. Si narra che si aggiri ancora per i boschi, travestito con un costume da coniglio, armato di accetta e in cerca di vittime. 

 

La seconda leggenda del Bunny Man risale al 1970 sempre negli Stati Uniti. quando Robert Bennett si trovava in auto con la sua fidanzata, parcheggiato a lato strada. Mentre erano seduti all’interno dell’abitacolo, notarono un soggetto che si avvicinava. Improvvisamente lo sconosciuto lanciò un’accetta in direzione del veicolo, rompendo il finestrino anteriore, urlando: “Siete in una proprietà privata e ho il vostro numero di targa”. A quel punto Robert mise in moto l’auto e scappò insieme alla sua ragazza, entrambi in preda al terrore.

I due si recarono dalla Polizia a sporgere denuncia. Quando fu chiesto a Bennett di descrivere l’assalitore, il ragazzo dichiarò di aver visto che la persona era vestito di bianco e che aveva lunghe orecchie da coniglio sulla testa. Un dettaglio piuttosto anomalo e inspiegabile. Le autorità iniziarono ad indagare sulla vicenda per cercare di capire chi potesse essere quello strano individuo.

Dopo 11 giorni arrivò un’altra angosciante segnalazione. Paul Philips, una guardia di sicurezza che stava vigilando un cantiere edile, si accorse della presenza di un uomo, davanti alla porta di una casa inoccupata. Notò subito qualcosa di strano. Il soggetto impugnava un’ascia edera vestito con un costume da coniglio, di colore grigio, nero e bianco. Paul provò a rivolgergli la parola, ma a questo punto l’individuo iniziò a colpire il palo del portico con la sua arma, minacciandolo.

La guardia riferì agli agenti di questo episodio, che venne subito collegato a quello che era successo alla coppia poco più di dieci giorni addietro.

Nei giorni successivi oltre cinquanta persone dichiararono di aver visto il Bunny Man.

Le indagini proseguirono ma senza arrivare a un punto di svolta. Nel 1971 venne annunciata la chiusura del fascicolo e il caso divenne inattivo. Il misterioso soggetto non fece più nessuna comparsa e la sua identità non fu mai scoperta.