La condizione femminile nel mondo oggi

By Giulia Biolcati, 4C eno

Articolo 3 della Costituzione Italiana: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Le discriminazioni femminili iniziano dall’infanzia, ad esempio con le bambine fantasma, ovvero bambine non registrate all’anagrafe quindi prive di diritti; con le spose bambine, costrette al matrimonio con uomini più anziani; con l’esclusione dall’istruzione, perché “le donne devono dedicarsi alla casa e alla famiglia”.

Altro capitolo drammatico: la violenza. Il 19% delle donne di età compresa tra i 15 e 49 anni hanno dichiarato di aver subito violenze fisiche o sessuali dal proprio partner.

Secondo uno studio della Banca Mondiale, citato da Repubblica, una forma di parità di genere più completa è rintracciabile in sei Stati: Belgio, Danimarca, Francia, Lettonia, Lussemburgo e Svezia.
Ma nella maggior parte dei Paesi gli uomini prevalgono sulle donne anche in ambito lavorativo: le donne lavorano per un numero maggiore di ore settimanali rispetto agli uomini e guadagnano di meno. 

I tassi di disoccupazione sono più elevati fra le donne rispetto agli uomini, perché diverse aziende del settore privato nella scelta del candidato, a cui attribuire il lavoro, prediligono una figura maschile per evitare i congedi di maternità.


Nel mondo accademico, però, prevalgono le donne rispetto agli uomini sia per il numero di studentesse iscritte ai corsi universitari (le ragazze sono molte di più dei colleghi maschi), sia per quanto riguarda il voto finale di laurea, che è generalmente più alto per le donne.  

Si sta inoltre provando a favorire l’ingresso delle ragazze anche nelle facoltà tecnico – scientifiche, cosiddette STEAM.

Sempre secondo lo studio condotto dalla Banca Mondiale, sono state introdotte importanti leggi contro le molestie sessuali sul posto di lavoro, anche se ancora troppe donne devono affrontare leggi o regolamenti discriminanti a tutti i livelli della loro vita professionale.

Molti sono gli stereotipi al mondo applicati fin dalla tenera età sulle bambine: dalla questione dei colori, ad una bambina infatti dovrebbe piacere il rosa; fino alla ripartizione dei giochi, alle bimbe spesso si comprano giocattoli afferenti alle faccende casalinghe per prepararle a diventare buone madri e padrone di casa.