By Fabio Luciani, 4A ite

Nella serata di lunedì 28 novembre è arrivato l’annuncio delle dimissioni dell’intero CDA della Juventus, cioè del consiglio di amministrazione del club bianconero.
Questo vuol dire che i principali dirigenti della società (compresi l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, il vice-presidente Pavel Nedved e il presidente Andrea Agnelli) hanno abbandonato le cariche che ricoprivano nel Club.
Secondo il quotidiano “La Gazzetta dello Sport”, il motivo sarebbe riconducibile all’inchiesta “Prisma”, che da mesi preoccupa l’ambiente juventino e vede diversi dirigenti indagati, con l’accusa di falso in bilancio. Il caos nella società torinese ha causato, secondo la ricostruzione, il rinvio dell’assemblea degli azionisti (ora fissata al 27 dicembre) per ben due volte e, per questo, il CDA ha deciso di fare un passo indietro.
La stessa Società Juventus ha poi confermato le motivazioni dietro alle dimissioni del CDA attraverso un comunicato stampa. In particolare, viene indicata come motivazione l’escalation del passivo in bilancio delle ultime annate (dal 2018 a oggi); in altre parole: il peggioramento della situazione economica del club bianconero.
Il comunicato della Juventus citato sopra è abbastanza chiaro nello spiegare i motivi di queste dimissioni e nell’illustrare cosa succederà ora. Innanzitutto è stato nominato un nuovo Direttore generale del CDA della squdra, Maurizio Scanavino: manager proveniente dal settore editoriale e amministratore delegato dello GEDI Group (il quale è parte del Gruppo Exor, la holding di proprietà della famiglia Agnelli-Elkann).
L’attuale Consiglio di amministrazione proseguirà l’attività ordinaria fino al 18 gennaio 2023, ossia il giorno della riunione durante la quale verrà nominato il nuovo CDA bianconero.