Episodi razzisti… Anche in campo

di Fabio Luciani, 2A ite

 Episodi razzisti… Anche in campo. 

 

I FATTI:

È successo nella partita di Champions League tra Paris Saint Germain e  Basaksehir (squadra turca)  dopo che il quarto uomo, il romeno Sebastian Coltescu, avrebbe rivolto un insulto razzista riferendosi al viceallenatore della squadra turca, Pierre Webò.

Tutto questo è successo al minuto 14’ del primo tempo. Insomma, un susseguirsi di minuti che però ripresentano un problema che persiste nel mondo dello sport: il razzismo. E questa volta i tifosi non c’entrano nulla.

A scatenare la protesta allo stadio dei Principi di Parigi è stato il Basaksehir con l’attaccante della squadra turca Demba Ba, che ha sostenuto di aver sentito le parole “negro” dal quarto uomo Sebastian Coltescu, riferite all’assistente allenatore della squadra turca, Pierre Webò.

Sebastian Coltescu, per indicare al primo arbitro proprio Webò che aveva protestato in precedenza, ha utilizzato la parola «negru», più volte. Pierre Webò viene così espulso dal primo arbitro.

A questo punto interviene l’attaccante Demba Ba che mentre viene allontanato anche lui dal primo arbitro grida al quarto arbitro: «Perché dici negro? Perché dici negro? Perché gli altri non li chiami così? Perché non li chiami bianchi?».

Arriva l’allenatore Okan Buruk a prendere le sue difese e a urlare contro il quarto uomo: «Sei un razzista». 

Coltescu si è provato a giustificare spiegando che nella sua lingua la parola «negru» non è considerata offensiva.
«Chi mi conosce sa che non sono razzista»: addolorato e incredulo, si è difeso così di fronte ai suoi familiari Sebastian Coltescu, dopo essere diventato l’arbitro più famoso del mondo in un 8 dicembre per lui tutto da dimenticare. 

 

La partita di Champions Psg-Basaksehir ha segnato una svolta nelle politiche antirazziste del mondo del calcio e probabilmente messo fine alla sua carriera.

Nato a Craiova in Romania, 43 anni, di professione ingegnere, Coltescu è un arbitro di lungo corso, ha diretto in carriera 364 partite, delle quali ben 270 nella Serie A romena. In Europa ha collezionato nove presenze tra Champions ed Europa League e ha arbitrato 7 gare tra squadre Nazionali. Noto per il suo carattere deciso e decisionista, c’è chi lo accusa di avere il cartellino facile (ne sarebbero stati contati oltre 2mila in 16 anni di attività) e di voler essere sempre protagonista in campo. A volte troppo.

Questo evento ha segnato il mondo del calcio, speriamo che non accadano più queste scene veramente orribili per il mondo dello sport, ma anche per  la vita normale.

Fabio Luciani, 2A ite

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