Come si festeggia il Natale nel mondo?

By Christian Di Magro, 5B ITE

Il Natale si festeggia in tanti modi in ogni angolo del mondo e non sempre il 25 dicembre: in Norvegia, per esempio, si celebra il 24 dicembre, in Germania il 6 e in Russia il 7 gennaio, come prevede il “Calendario Giuliano”.

Ogni Paese aspetta un “babbo” diverso: alcuni San Nicola (con le sue varianti), altri il barbuto Santa Claus (con la sua slitta trainata dalle renne); alcuni lo attendono alla porta ed altri davanti al camino; in alcuni casi arriva da solo mentre in altri è accompagnato da un’oscura nemesi.

Ogni Paese, insomma,  ha una storia tutta sua.

Nei Paesi dell’Est-Europa il Natale si fonda sulla tradizione di un babbo cattivo.

San Nicola si festeggia il 5 ed il 6 dicembre ed è in cattiva compagnia del Krampus, un demone dalle sembianze di caprone, il quale punisce i bambini monelli.

Prende nomi diversi a seconda dei Paesi: “Parkelj” in Slovenia e Croazia, “Père Fouettard “in Francia, “Hans Trapp” in Alsazia, “Zwarte Piet” nei Paesi Bassi, “Houseker” in Lussemburgo e “Schmutzli” in Svizzera.

I Krampus vagano per le vie dei paesi, provocando rumori ottenuti da campanacci o corni, che li accompagnano, mentre colpiscono con delle frustate la gente.

Da tradizione i bambini lasciano un calzino appeso al camino ma in Austria ed in Germania si lascia fuori dalla porta uno stivale: i bambini buoni riceveranno dal Santo doni e dolcetti, mentre a quelli cattivi il Krampus lascerà un misero bastoncino di legno.

 

La leggenda del Krampus 

 

Si racconta che tanto tempo fa, nei periodi di carestia, i giovani dei piccoli paesi di montagna si travestissero con piume, pelli e corna di animali. Essendo in questo modo irriconoscibili, andavano in giro a terrorizzare gli abitanti dei villaggi vicini, derubandoli delle provviste necessarie per la stagione invernale. Dopo un po’ di tempo, i giovani si accorsero che tra di loro vi era un impostore: era un demone che, approfittando del suo reale volto diabolico, si era inserito nel gruppo ed era riconoscibile solo grazie alle zampe a forma di zoccolo di capra.

 

Venne, dunque, chiamato il vescovo Nicola per esorcizzare l’inquietante presenza. Sconfitto il demone, tutti gli anni, nel giorno della vigilia di San Nicola, i giovani travestiti da demoni sfilano lungo le strade dei paesi, non più per depredare ma per “punire i bambini cattivi”, accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il male.